In una fase di grave emergenza sanitaria sociale ed economica nella quale si trova l’Italia e tutto il mondo, ogni parola detta o scritta dovrebbe essere pesata con assoluta saggezza, equilibrio, ponderatezza e serietà. L’etica e la deontologia di chi rappresenta un ruolo pubblico come quello di presidente del MART (museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto) non può mai venire meno. Chi può fornire delle indicazioni su come comportarsi nel prevenire la diffusione del virus Covid-19 (coronavirus) sono solo i medici, gli scienziati, i ricercatori clinici. Non si può indurre la popolazione a credere nella non pericolosità di una diffusione/infezione massiccia, solo per contrastare scelte e provvedimenti statali (se pur molto restrittivi e limitativi della libertà individuale) a fini politici e speculativi. La diffusione di video messaggi sui social da parte di Vittorio Sgarbi, in cui sostiene la non pericolosità del virus, cercando di convincere la popolazione a circolare liberamente, ha suscitato reazioni di indignazione da parte dei dipendenti del Museo di Rovereto, i quali hanno scritto una lettera pubblica: «nelle ultime ore da più parti sono state chieste le dimissioni del Presidente Sgarbi. Noi dipendenti del Mart riteniamo doveroso far sentire anche la nostra voce. Il museo pubblico dovrebbe porsi come centro identitario per la collettività, spazio di etica e inclusione, e le sue azioni dovrebbero essere portate avanti con senso di responsabilità. Riteniamo che al presidente di un’istituzione culturale sia richiesto rispetto per le regole, decoro, sobrietà, secondo quei compiti di rappresentanza che il suo ruolo impone. In questi anni abbiamo lavorato instancabilmente, con dignità e senso del dovere alla costruzione di un museo solido, autorevole, coraggioso. Vorremmo continuare a farlo con un direttore (carica attualmente vacante, ndr) e una programmazione certa, di medio e lungo periodo, attualmente disattesa. Per questo chiediamo al Presidente Fugatti, all’Assessore Bisesti e alla Giunta della Provincia autonoma di Trento di metterci nelle condizioni di lavorare ancora nel migliore dei modi, nel rispetto del regolamento statutario del museo, dei suoi organi, dei suoi dipendenti e collaboratori e degli indirizzi politici e amministrativi del Trentino».
Anche il vicepresidente Silvio Cattani e la consigliera del Cda Dalia Macii si sono dissociati pubblicamente criticando le esternazioni di Sgarbi. Michele Comite regista teatrale, coreografo e direttore artistico del collettivo Clochard di Rovereto ha scritto sul suo profilo social facebook: «Parto da questa citazione: “Caratteristica della nostra epoca: non che l’uomo volgare ritenga d’essere eccellente e non volgare, ma che proclami e imponga il diritto della volgarità, o la volgarità come un diritto.” (José Ortega y Gasset), per ringraziare pubblicamente tutti coloro che hanno condiviso, sostenuto un altrettanto diritto di dissenso. Ringrazio i dipendenti del Mart – Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e la consigliera Dalia Macii ed il vice presidente Silvio Cattani per essersi dissociati dal presidente del Mart Vittorio Sgarbi per chiedere a chi di competenza di rimuoverlo dall’incarico di presidente. Un grazie particolare va a tutte le cittadine e cittadini italiani che hanno firmato e continuano a farlo (un gesto concreto) e ringrazio anche a chi (e sono tanti, artisti e/o pseudo artisti) che mi hanno scritto spiegando come ci siano altre priorità o che semplicemente, hanno fatto finta di nulla! Bene, anche grazie a loro se troverò sempre il coraggio di andare avanti con le mie battaglie! Qui non si parla della libertà artistica “volgare” come (“Elle a chaud au cul” , ovvero: “Lei ha caldo al culo”) di Marcel Duchamp o la Merda d’artista di Piero Manzoni ma di un rappresentante di un ruolo culturale istituzionale, e lo riveste anche quando parla a titolo personale».
Reazioni dal settore artistico arrivano anche dall’associazione Hortus Artieri di Trento con una lettera scritta e inviata al presidente della Provincia autonoma di Trento Maurizio Fugatti da parte della presidente Alda Failoni insieme a Giovanna Nicolini e resa pubblica: «Le attività dell’Associazione Hortus Artieri sono momentaneamente sospese ma come membri di questa associazione riteniamo doveroso associarci alle critiche rivolte a Vittorio Sgarbi da interi settori del mondo artistico -culturale e politico trentino, in merito alle sue recenti e deliranti dichiarazioni sull’epidemia di Corona virus e sul ruolo che governanti, medici e virologi stanno, a suo dire, assumendo in questo momento che per tutti noi, ma non per lui, è di drammatica emergenza. Non entriamo nel merito delle parole volgari pronunciate, non contro-argomentiamo discorsi in cui spicca l’assenza totale di argomentazioni. Sono dichiarazioni che denunciano da sole il carattere del personaggio, facile all’esternazione spettacolare e provocatoria, non un semplice cittadino ma è personaggio pubblico in Trentino ai vertici di una prestigiosa istituzione come il Mart. Vittorio Sgarbi risulta, ora più che mai, non solo inadatto ma indegno ad occupare il ruolo di cui la politica trentina lo ha investito con un’indubbia operazione di marketing culturale. Anche noi ci uniamo a quanti chiedono le sue dimissioni e un intervento tempestivo e sanzionatorio della giunta provinciale trentina a suo carico. A tale proposito vogliamo ricordare le nostre parole ( da parte della presidente Alda Failoni, ndr) nel mese di febbraio del 2019 consegnate alla stampa ,invitando la Giunta a riconsiderare la decisione di nominare Vittorio Sgarbi. Tali parole hanno trovato scarso ascolto e seguito ma rilette a distanza di un anno risultano profetiche, anticipatorie del ruolo negativo che il critico d’arte avrebbe assunto alla presidenza del Mart»
«Egregio Presidente Maurizio Fugatti, come semplice cittadina, vorrei esternare la mia perplessità in merito alla possibile nomina del critico d’arte Vittorio Sgarbi alla Presidenza del CdA del MART. Vittorio Sgarbi, critico d’arte di rilievo, attuale parlamentare dello Stato italiano, ex sindaco di Salemi e ora della cittadina di Sutri, è personaggio pubblico discusso, più volte al centro di polemiche, provocazioni e contenziosi. Ritengo che nella sua posizione, per quanto di forte richiamo mediatico, non sia la persona più adatta e disponibile in termini di tempo, visti i numerosi incarichi da lui ricoperti, per occupare un ruolo di grande rilievo istituzionale quale quello richiesto dalla presidenza del Mart. Il fatto che Sgarbi dichiari inoltre la sua disponibilità a fare questo lavoro a titolo gratuito, svilisce l’importanza della carica, rendendola rappresentativa in virtù del suo effetto “scenico” e nello stesso tempo potenzialmente svincolata da obblighi e impegni.» firmato Alda Failoni e Giovanna Nicolini
Su change.org la petizione con la richiesta di dimissioni ha già superato le 9300 firme.