Programma
Ore 18:30 – Ingresso Libero
- Intervento di Andrea De Bertolini diritto alla sessualità
- Intervento di Andreina Serena Romano fondatrice brand Twilo
- Intervento di Mario Cossali di Insieme – Genitori di Ragazzi con Disabilità
- Intervento di Maximilian Ulivieri presidente del Comitato Lovegiver e autore di LoveAbility
- Intervento di Denis Isaia arte e sessualità
- Intervento di Maria Lucia Tangorra sesso e fragilità tra teatro e cinema
- Intervento di Gianni Pontarelli esperienze di un medico di base
- Intervento di Francesca Dorigatti per Anffas Trentino Onlus
- Intervento di Gabriele Baldo per Impronte coop sociale
Ore 20:30 – Ingresso biglietto spettacolo 10 €
- Debutto studio spettacolo Vibro d’Amore, a cura del Collettivo Clochart
- Intervento di don Paul Renner “Il dovere dell’affettività”
A seguire degustazione di vini dell’azienda agricola Borgo dei Posseri
TU FAI SESSO, ED IO?
“VIBRO D’ AMORE” è uno spettacolo teatrale che esplora la sessualità e l’amore nelle persone con disabilità, sfidando i preconcetti e rompendo i tabù che circondano questo argomento spesso trascurato. La storia segue un gruppo di personaggi diversi, ognuno con la propria disabilità, che affrontano le sfide della vita amorosa e sessuale.Introduzione dei personaggi principali, ciascuno con una disabilità diversa. Il pubblico si immerge nelle loro vite quotidiane, scoprendo le sfide, le aspirazioni e le lotte che affrontano.I personaggi esplorano le proprie emozioni e desideri, affrontando la difficoltà di comunicare apertamente con i partner o potenziali partner. Si affrontano stereotipi e pregiudizi mentre cercano di superare le barriere fisiche e sociali. Lo spettacolo vede i personaggi affrontare situazioni difficili, ma anche raggiungere momenti di intimità e connessione autentica. Attraverso la narrazione e le performance, il pubblico è invitato a esaminare le proprie convinzioni sulla sessualità e la disabilità.
Galleria
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DICONO DI NOI…
“Vibro d’Amore, la più recente produzione del Collettivo Clochart, è un’opera coraggiosa e profondamente toccante che affronta con delicatezza e autenticità il tema della disabilità e della sessualità. La drammaturgia e la regia di Michele Comite, unite alle coreografie di Hillary Anghileri, danno vita a uno spettacolo che non solo rompe tabù, ma invita il pubblico a una riflessione profonda e compassionevole. La storia segue un gruppo di personaggi, ognuno con la propria disabilità, che navigano attraverso le sfide della vita amorosa e sessuale. Le interpretazioni di Giorgia Benassi, Viviana Pacchin e Stefania Favero sono straordinarie, portando sul palco un’umanità vibrante e autentica. Ogni attrice dà voce e corpo a esperienze spesso invisibili, rivelando le complessità delle relazioni e dell’intimità in un contesto di abilità diverse.
Lo spettacolo si compone di una scenografia minima, quasi inesistente, che consente al pubblico di concentrarsi completamente su quanto accade in palcoscenico e sulle storie dei protagonisti, attraverso la fisicità e le coreografie di Anghileri, delicatamente integrate nella narrazione che aggiungono un ulteriore livello di espressione, rendendo visibili le emozioni più profonde attraverso i movimenti.
La forza di questa pièce teatrale risiede nella sua capacità di portare alla luce la bellezza delle connessioni umane al di là delle limitazioni fisiche. È un invito a vedere le persone con disabilità non solo per le loro sfide, ma per le loro aspirazioni, desideri e capacità di amare e essere amate. Il pubblico è guidato attraverso una serie di scene che oscillano tra momenti di struggente intimità e momenti di gioiosa connessione, lasciando una sensazione di rinnovata empatia e comprensione.
La regia di Michele Comite è impeccabile nel bilanciare il tono dello spettacolo, evitando ogni trappola di pietismo, egli presenta le storie con una cruda onestà e un rispetto profondo. Questo approccio permette agli spettatori di connettersi genuinamente con i personaggi, riflettendo su temi che spesso evitano le luci della ribalta.
Il pubblico non ha assistito solo ad una rappresentazione teatrale, ma è stato fatto partecipe di una provocazione potente e necessaria. Questa è un’opera che chiede agli spettatori di esplorare con occhi aperti e cuori compassionevoli la complessità delle relazioni umane in tutte le loro forme.
È un viaggio emozionale che lascia un segno indelebile, ricordando a tutti noi l’importanza di guardare oltre le apparenze e di riconoscere la dignità e l’umanità in ogni persona.
Un lunghissimo e meritatissimo applauso da parte di tutto il pubblico in sala al Collettivo Clochart, a cui va il profondo ringraziamento per aver creato uno spettacolo che non solo intrattiene, ma educa, ispira!
Vibro d’Amore è anche la testimonianza del potere che ha del teatro di trasformare e sensibilizzare, portando alla luce storie che meritano di essere raccontate.”